La fasciatura di Coco
Più del golden goal di Ahn, più dell’indice accusatorio di Di Livio
all’indirizzo di Byron Moreno, più dei volti deformati dalla rabbia di
Vieri, Maldini e Iuliano, più dei loro sguardi interrogativi mentre fissano la schiena di Byorn Moreno che li ha appena abbandonati lì, in mezzo al campo a patire il freddo della loro incredulità, il primo flash che mi torna in mente di quella
giornata è questo.
Un martedì mattina caldo ma sereno, di quelli che
seguono di poco la fine della scuola, dove l’estate è ancora tutta da
venire, con le sue promesse, le sue gioie e le sue delusioni. Mi viene
in mente Coco, sì perché che lo crediate o no, sulla fascia sinistra quell'estate ci
giocava Francesco Coco, e la sua vistosa fasciatura bianca che lo
rendeva riconoscibile in ogni posizione del campo. Mi torna in mente il
piatto di pasta caldo che ottenni davanti alla televisione, un
privilegio concesso solo in rare occasioni previa valida
giustificazione. Mi viene in mente la telefonata di una compagna di
scuola che ricevetti durante i supplementari. Si parlò del più e del
meno, la scuola, le vacanze, la benda di Coco che sembrava un preservativo, di cose dimenticabili ma che non riesco a smettere di ricordare.
Etichette: Francesco Coco, Italia, Mondiali, Nostalgia, Ricordi
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